Mangiare salato fa male? Ecco perché il sale fa male e come diminuirlo
Anfossi2 il tuo Dietologo a Milano.
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Il sale è da sempre protagonista della nostra cucina, eppure è ormai provato che mangiare troppo sale fa male. Vediamo insieme cosa dice la scienza e quali abitudini alimentari scegliere per diminuire il consumo di sale.
Mangiare salato è, per molte persone, un piacere davvero irrinunciabile. La cucina italiana, infatti, fa un grandissimo utilizzo di sale e tutte le nostre ricette tradizionali hanno un ingrediente in comune: il sale. Di fatto, ogni alimento ha un proprio sapore e, soprattutto, una propria quantità di sali minerali: non ci sarebbe alcun bisogno di aggiungere sale marino. Ma questa nostra abitudine ci fa percepire qualsiasi pietanza un po’ insapore, senza l’aggiunta di sale.
Eppure, è ormai scientificamente dimostrato che mangiare salato fa male. La quantità giornaliera di sale che dovremmo assumere è davvero bassa. Vediamo quali sono le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle quantità di sale da assumere giornalmente.
Una quantità eccessiva di sale causa un aumento della pressione arteriosa, che può essere causa di gravi patologie cardiovascolari, come infarti e ictus. Inoltre, il sale contribuisce all’insorgenza di malattie cronico-degenerative, come tumori dell’apparato digerente, osteoporosi, malattie renali. Infine, il sale aumenta la ritenzione idrica, responsabile di cellulite, adiposità resistenti, gonfiore.
Per riassumere, troppo sale nel cibo causa:
L’Organizzazione Mondiale della Sanità fissa a 5 grammi la quantità giornaliera di sale, ovvero circa 2 grammi al giorno di sodio.
Dobbiamo tenere presente che in Italia tutti gli alimenti che acquistiamo, soprattutto quelli lavorati e confezionati, contengono già molto sale: circa il 64% del totale di quello che consumiamo abitualmente. Inoltre, ogni alimento anche grezzo contiene già una certa dose di sali minerali. Di conseguenza, l’apporto di sale che possiamo regolare con le nostre abitudini corrisponde solo al 36%.
Si tratta comunque di una percentuale considerevole. Nonostante il governo abbia negli anni preso provvedimenti per ridurre l’utilizzo di sale nella filiera industriale degli alimenti, anche noi dovremmo sforzarci il più possibile di eliminare il sale dalla nostra dieta. Ecco alcuni consigli per ridurre il consumo quotidiano di sale:
L’alimentazione è un tassello fondamentale nell’intera impalcatura del nostro benessere. Mangiare sano è una ricetta di bellezza e salute, la più efficace.
Se volete capire qual è il regime alimentare migliore per le vostre esigenze, ottenendo una dieta su misura per voi, avete bisogno della competenza di un medico dietologo.
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