Dietologia e nutrizione: consigli utili per affrontare la quarantena al meglio.
Anfossi2 il tuo Dietologo a Milano.
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Ciao e bentornato su Anfossi2, oggi parliamo di dietologia e nutrizione, un argomento molto importante da affrontare in questo periodo di quarantena.
Siamo segregati in casa da circa due mesi, consumiamo tutti i pasti della giornata tra le mura domestiche e anche se a volte ci concediamo del cibo d’asporto grazie all’ottimo lavoro dei rider, nella maggior parte dei casi tutto il cibo che consumiamo in questo periodo lo prepariamo noi stessi.
Nei mesi scorsi abbiamo imparato a conoscere meglio questo virus che ha colpito tutto il mondo e una cosa ci è chiara: chi è già affetto da patologie, anche legate alla nutrizione, è più soggetto al contagio. Obesità, diabete e malattie cardiovascolari sono fra queste.
Detto questo, la cosa fondamentale per organizzare i propri pasti durante la quarantena è di seguire alla lettera la dieta imposta dal proprio stato di salute.
Dobbiamo evitare il più possibile di correre rischi inutili e, in molti casi, dietologia e nutrizione vengono in nostro aiuto.
Chi è affetto da diabete e da malattie cardiovascolari deve, ora più che mai, tenere sotto controllo il consumo di zuccheri, carboidrati, sale ed evitare il junk food.
Chi ha sviluppato allergie o intolleranze, anche in forma lieve, è bene che in questo periodo sia molto ligio: evitiamo di correre rischi inutili e stiamo alla larga il più possibile dagli ospedali!
In generale possiamo dire che non è ancora stata studiata una dieta per contrastare il virus, né che possa prevenirlo, e non esistono cibi anti Covid-19.
Nelle prime settimane si sollecitava il consumo di vitamine C e D da preferire sia come cibo che sotto forma di integratori, ma abbiamo visto come sia stato tutto smentito.
Anche a livello preventivo, assumere queste vitamine in grandi quantità non porta a nessun risultato positivo nella lotta al virus.
Quello che sappiamo e che possiamo affermare è:
Queste sono le linee guida che diamo sempre, a prescindere dalla quarantena e sono le regole migliori per assicurarsi una dieta equilibrata, varia e gustosa, perchè non esclude quasi nessun cibo (a parte il cibo spazzatura e gli eccessi in generale come alcol, sale, zucchero e grassi saturi).
In questo articolo del Ministero della salute si tracciano le linee guida per uno stile di vita corretto da seguire in quarantena.
C’è però una considerazione da fare.
Le nuove condizioni a cui ci siamo dovuti riadattare, prevedono una sedentarietà del tutto nuova e anche per questo è bene tenere d’occhio le calorie che ingeriamo.
Abbiamo bisogno di meno energie perchè stando fermi a casa, spesso sul divano, ne consumiamo decisamente meno.
Carboidrati, zuccheri e grassi in generale possono essere assunti, ma bisogna riadattare le quantità al nostro nuovo stile di vita.
Se desideri essere seguita da un professionista, ti ricordiamo che è possibile richiedere il consulto del dottor Paolo Nicoletti, laureato con lode presso l’Università Statale di Milano, autore di una tesi sperimentale in metabolismo cellulare nel paziente chirurgico.
Il dottor Nicoletti è specialista in chirurgia generale e negli anni ha pubblicato numerosi articoli scientifici sul metabolismo in collaborazione con l’Università Cattolica di Roma.
Per richiedere un consulto con il nostro specialista puoi chiamare il numero +39 02 55189041 oppure compilare il form a fine articolo.
Negarlo è inutile, la quarantena mette tristezza, spesso ci fa annoiare e la sedentarietà ci porta a trascorrere molto tempo seduti sul divano a guardare film e mangiare.
Proviamo ad essere sinceri con noi stessi:
Abbiamo esagerato con dolci, cibi grassi e junk food?
Perchè l’abbiamo fatto?
Eravamo particolarmente tristi, stressati o nervosi?
Ci è capitato altre volte, prima della quarantena, di avere questo rapporto con il cibo?
In alcuni casi, l’isolamento forzato può portare stress e depressione che inconsapevolmente sfoghiamo mangiando ed è così che si innescano una serie di possibili problematiche.
Uno fra tutti: i disturbi del comportamento alimentare di tipo emotivo.
In questi momenti di debolezza siamo portati a pensare che il cibo sia la soluzione al nostro malessere, ma non siamo abbastanza lucidi da capire che è anche per colpa del cibo che il nostro umore peggiora.
Quando siamo tristi mangiamo in modo sbagliato, questo ci porta ad appesantirci e affaticarci, mette sonnolenza, ci impigrisce e a lungo andare ci fa aumentare di peso.
Tutti questi fattori inducono ulteriore tristezza e ancora più desiderio di cibo, il più delle volte di cibo spazzatura.
È un loop, come un cane che tenta di mordersi la coda.
Se notiamo che il nostro rapporto con il cibo sta cambiando in peggio, è bene annotare tutti i pasti che consumiamo, cosa mangiamo, quando mangiamo e lo stato emotivo in cui eravamo subito prima di mangiare.
Tenere un “diario di bordo” sarà utile a chiarirci una volta per tutte quale direzione stiamo prendendo nei confronti del cibo e ci consentirà di correggere i nostri errori sia autonomamente che chiedendo l’aiuto di un esperto.
Grazie per aver letto questo articolo.
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